Lo scopo del corso sarà quello di favorire lo studente nell’apprendimento dei caratteri principali del dibattito e delle realizzazioni architettoniche in un periodo compreso fra la prima epoca moderna e gli ultimi anni del XX secolo. Data però la mole di argomenti e la molteplicità dei movimenti culturali avvicendatisi nel corso di questo lungo lasso di tempo, si procederà per tematiche, esemplificando alcuni casi studio rappresentativi del momento. Sfruttando quindi l’eccezionalità dell’Urbe, la didattica si svolgerà alternando lezioni “ex cathedra” a visite guidate (se possibile) nell’ottica di fornire una panoramica degli sviluppi architettonici e ulteriori spunti di approfondimento personali attraverso una stimolazione pratica e non solamente teorica.
Le opere capitoline saranno perciò prese quali riferimento fondamentale e, a partire dalla loro trattazione, si imposteranno discorsi di carattere più ampio, nazionali e internazionali. Più nel merito, incominciando dalle teorizzazioni di Leon Battista Alberti e dalle sperimentazioni prima di Filippo Brunelleschi e poi di Donato Bramante, il corso affronterà i protagonisti della stagione rinascimentale (Raffaello, Giulio Romano, Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo), controriformista (Jacopo Barozzi da Vignola, Giacomo Della Porta), barocca (Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro Cortona, Carlo Fontana e Carlo Rainaldi) e tardobarocca (Filippo Juvarra, Bernardo Antonio Vittone, Nicola Salvi, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga), intervallando esplorazioni trasversali – laddove possibili – ad approfondimenti monografici nel caso dei personaggi più rilevanti. Di qui, in relazione al rapido decadimento del prestigio papale, si amplierà lo spettro di analisi sull’intero continente europeo passando in rassegna i momenti salienti che hanno condotto alle innovazioni del primo Novecento – dalla Rivoluzione Industriale alla Art Nouveau passando per l’esperienza dell’Eclettismo, il Modernismo Catalano e la Secessione viennese – e tenendo presente i mutamenti introdotti dalla scuola di Chicago negli Stati Uniti d’America. A questo punto, si tratteranno in generale le Avanguardie – Futurismo, Espressionismo, Costruttivismo e De Stijl – e individualmente gli esponenti più significativi dell’architettura del XX secolo; nello specifico: Walter Gropius, Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. Da ultimo, presa in esame la diffusione e successiva crisi del “moderno”, si considereranno le tendenze organiche in Europa – Hugo Häring, Hans Scharoun e Alvar Aalto – e ci si concentrerà sul caso italiano (dal Razionalismo e Fascismo al quartiere neorealista) al fine di innestare un confronto fra questo e il contesto internazionale. Inoltre, qualche appunto conclusivo sarà dedicato pure alla ricerca contemporanea degli ultimi decenni del “Secolo Breve”: dalla ricostruzione post-bellica al post-modern, dalla High-Technology al Decostruttivismo senza dimenticare la sostenibilità dell’eco-architettura.
Le opere capitoline saranno perciò prese quali riferimento fondamentale e, a partire dalla loro trattazione, si imposteranno discorsi di carattere più ampio, nazionali e internazionali. Più nel merito, incominciando dalle teorizzazioni di Leon Battista Alberti e dalle sperimentazioni prima di Filippo Brunelleschi e poi di Donato Bramante, il corso affronterà i protagonisti della stagione rinascimentale (Raffaello, Giulio Romano, Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo), controriformista (Jacopo Barozzi da Vignola, Giacomo Della Porta), barocca (Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro Cortona, Carlo Fontana e Carlo Rainaldi) e tardobarocca (Filippo Juvarra, Bernardo Antonio Vittone, Nicola Salvi, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga), intervallando esplorazioni trasversali – laddove possibili – ad approfondimenti monografici nel caso dei personaggi più rilevanti. Di qui, in relazione al rapido decadimento del prestigio papale, si amplierà lo spettro di analisi sull’intero continente europeo passando in rassegna i momenti salienti che hanno condotto alle innovazioni del primo Novecento – dalla Rivoluzione Industriale alla Art Nouveau passando per l’esperienza dell’Eclettismo, il Modernismo Catalano e la Secessione viennese – e tenendo presente i mutamenti introdotti dalla scuola di Chicago negli Stati Uniti d’America. A questo punto, si tratteranno in generale le Avanguardie – Futurismo, Espressionismo, Costruttivismo e De Stijl – e individualmente gli esponenti più significativi dell’architettura del XX secolo; nello specifico: Walter Gropius, Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. Da ultimo, presa in esame la diffusione e successiva crisi del “moderno”, si considereranno le tendenze organiche in Europa – Hugo Häring, Hans Scharoun e Alvar Aalto – e ci si concentrerà sul caso italiano (dal Razionalismo e Fascismo al quartiere neorealista) al fine di innestare un confronto fra questo e il contesto internazionale. Inoltre, qualche appunto conclusivo sarà dedicato pure alla ricerca contemporanea degli ultimi decenni del “Secolo Breve”: dalla ricostruzione post-bellica al post-modern, dalla High-Technology al Decostruttivismo senza dimenticare la sostenibilità dell’eco-architettura.
- Docente: Iacopo Benincampi